Ritorniamo con determinazione a sostenere le iniziative della società civile per fermare la proposta Omnibus, presentata il 26 febbraio, che rivede leggi fondamentali sulla sostenibilità aziendale e lancia un messaggio politico preoccupante. Con questa proposta, la Presidente Ursula von der Leyen sembra voler ridurre l’impegno dell’UE verso i diritti umani, i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici e la tutela dell’ambiente.
Attraverso questa nuova azione congiunta a cui ci uniamo insieme a tante realtà italiane e internazionali, esortiamo Il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo a garantire che, nelle prossime negoziazioni legislative, la proposta Omnibus venga profondamente rivista, respingendo ogni emendamento volto ad indebolire la CSDDD. Ogni discussione relativa alla CSDDD dovrebbe essere esclusivamente limitata a misure interpretative, come linee guida e atti delegati, mentre il testo della legge stessa non dovrebbe essere sottoposto a revisione alcuna.
La proposta Omnibus, se adottata come da proposta della Commissione, eliminerebbe molte delle disposizioni chiave della CSDDD, rendendola inefficace. Oltre a ritardare di un anno il recepimento da parte degli Stati membri, comporterebbe una completa rivisitazione di alcuni principi chiave, come ad esempio la definizione stessa di stakeholder e di catena del valore, qui considerata solo rispetto ai “partner diretti”.
Il coinvolgimento degli stakeholder sarà ridotto a quelli “direttamente” interessati, il che significa che i gruppi di consumatori, le istituzioni nazionali per i diritti umani, le organizzazioni non governative e i difensori dei diritti umani saranno esclusi da tale definizione. Per quanto riguarda i Piani di Transizione climatica, inizialmente uno dei punti cardine del cambiamento che avrebbe comportato l’assunzione della Direttiva CSDDD, si traduce ora in un mero esercizio burocratico, evidenziando un significativo passo indietro rispetto agli impegni presi a livello europeo.
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