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Semplificare non deve significare abbassare l’ambizione

Alla vigilia di un voto cruciale presso la Commissione giuridica del Parlamento Europeo (previsto per il 13 Ottobre) – il cui esito appare sempre più deludente e incerto e lontano dalle aspettative iniziali, segnando la fine delle regole armonizzate in materia di responsabilità civile previste dalla Direttiva sulla due diligence (CSDDD) – un gruppo di oltre 30 figure di alto profilo, tra cui ex leader dell’UE, Commissari europei, rappresentanti del mondo economico e della società civile, lancia un appello all’Unione Europea affinché mantenga un quadro normativo solido e ambizioso sulla sostenibilità.

 

Tra i firmatari della lettera figurano nomi di spicco come:

  • Sanna Marin, ex prima ministra della Finlandia
  • Danuta Hübner, ex Commissaria europea
  • Enrico Giovannini, ex ministro nei governi Draghi e Letta
  • Alan Jope, ex CEO di Unilever
  • Josep Borrell, ex Alto rappresentante per la politica estera dell’UE
  • Nicolas Schmidt, ex Commissario europeo

 

“Il cambiamento climatico corre, la politica arranca. Se acceleriamo la transizione, l’Europa guadagna in crescita, innovazione e competitività. Se facciamo marcia indietro, è il futuro dell’Europa ad essere a rischio.”
Enrico Giovannini, Direttore scientifico dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)

 

La lettera chiarisce che sostenibilità e competitività non sono in contraddizione, ma si rafforzano a vicenda. In particolare, viene evidenziato come la due diligence basata sul rischio stia già influenzando positivamente le decisioni strategiche delle imprese e la resilienza delle catene di fornitura.

“È così che i decisori politici possono realmente contribuire alla competitività europea”, si legge nel documento. È il momento di rafforzare il ruolo guida dell’UE nella promozione di un modello economico sostenibile e responsabile.

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